Era il 15 gennaio 2023. Antonino Polimeni postava su Facebook che avevamo raggiunto il nostro traguardo: 1500 euro per portare in Kosovo, al Campo di Leskoc, 10 pc. Puoi vedere il post qui.
Digital 4 Kosovo è nato, come tante cose belle, quasi per caso. Questo è il mio racconto di questa esperienza.
Digital 4 Kosovo quando non era ancora Digital 4 Kosovo.
Era settembre. Ero a casa mia comoda comoda. Mi arriva una videochiamata di Antonino Polimeni. Ho pensato a te, ho bisogno di te. Per chi lo conosce, Antonino non si ferma mai. Durante l’estate era stato in Kosovo in missione, aveva desiderio di rendersi utile ed è partito con Volunteer in the World insieme al suo amico Angelo Annibaldis. Durante quella chiamata, erano insieme. “A sti ragazzi dobbiamo dare un’opportunità, ok gli aiuti, ok tutto, ma il mondo fuori oggi può offrire loro molto di più e noi possiamo raccontarglielo”. So bene che quando ti confronti con chi è meno fortunato, ti rendi conto che vorresti stendere mille tappeti rossi per agevolargli il futuro. La vita poi vai in modo un pochino diverso, e lo abbiamo visto.
Dopo quella chiamata abbiamo parlato a lungo. Ci siamo anche incontrati. Dai che partiamo durante le vacanze di Natale. Ok ok. Io con la mia proverbiale ricerca di mettere in ordine le cose, ci ho provato anche qui. Ne è nata una lista:
- Dobbiamo fare una riunione con il responsabile della casa;
- Dobbiamo trovare i PC;
- Dobbiamo trovare fondi.
Quantomeno questi erano i presupposti.
A novembre avevamo già qualche pc, ma la situazione scolastica in Kosovo non ci faceva comprendere se saremmo mai partiti: serviva la disponibilità dei ragazzi, che vanno a scuola, e quindi serviva sapere quando avrebbero avuto le vacanze. Causa scioperi vari, non avevano iniziato le lezioni regolarmente, indi per cui le vacanze erano in forse.
Digital 4 Kosovo. Si parte
31 dicembre 2022. Ciao Antonino, buon anno anche a te! E il nuovo anno porta buone notizie: sembrano che abbiano confermato sia per le superiori che per le medie le ferie invernali nell’ultima settimana di gennaio a cavallo coi primi di febbraio (dal 28 al 3). Non avremmo altre date in cui tutti i ragazzi sono a casa.
Il messaggio, in un gruppo che vedeva solo me e Angelo come ulteriori interlocutori, continuava con un “Non abbandonatemi”. E chi ci pensava ad abbandonarli? “E allora si fa“, ho risposto quasi in contemporanea. In 5 giorni avevamo:
- Date;
- Programma;
- Altri docenti;
- Quasi tutti i pc.
E un piccolo problemino non da poco: portarli dall’altra parte, sti pc. Ammazza quanto costano le spedizioni! Devo dire che eravamo molto sconfortati, all’idea di spendere così tanto, senza magari portare qualche aiuto economico, che là ne hanno sempre bisogno. Quando chiedi, però, talvolta l’Universo si mette in ascolto. Non solo una Provvidenza provvidenziale ci ha fatto portare là i pc, ma abbiamo anche destinato quei 1500 euro raccolti alla casa. Bingo. Ognuno di noi, ci tengo a precisare per chiarezza, ha viaggiato a sue spese.
Cosa ci aspettavamo? Cosa abbiamo trovato in Kosovo? Riporto qui alcune riflessioni che ho fatto in quei giorni, ovvero la mia personale narrazione di un viaggio che mi è entrato nel cuore. Parto dal fondo, perché è ciò che è rimasto.