Febbraio (più o meno) 2015. Arriva, in Italia, Facebook Business Manager. Le bacheche dei social media manager d’Italia e le loro email vengono tempestate da un messaggio apparentemente minaccioso: se hai un grey account, sei finito. Devi aprirti un Business Manager.
Ma che cos’è, o meglio, che cos’era, un grey account?
Un grey account, o account grigio (anche se ora gli si addice di più la traduzione in “antico” – che poi gray o grey? Anche Facebook mica ce lo fa capire…), era un account inesistente che poteva gestire la pubblicità su Facebook, oltre alle ads delle pagine. Non aveva un profilo, era qualcosa di ignoto, inserito nel limbo di Facebook. Accedevi con la mail e la password che avevi inserito in fase di registrazione e ti ritrovavi un profilo vuoto, senza testata e foto, in cui non era nemmeno possibile postare.
Quando si attivavano i grey account?
In genere vi erano più modalità di attivarli.
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- La prima era con la conversione di una profilo in pagina. Ovviamente, gli accessi al profilo permanevano, ma il profilo non era più attivo. Si finiva così in una specie di limbo, che di fatto era un grey account.
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- Un’altra possibilità era che si aprisse un account business, collegato a una pagina, per farne la sponsorizzazione. Di fatto, ciò accadeva per mantenere separati gli account personali dalle pagine aziendali. L’account business era quindi gestito da un grey account, un account – come abbiamo imparato – senza profilo.
- La terza possibilità era entrare in uno dei percorsi di formazione di Facebook per cominciare a sponsorizzare le pagine. Qualora il consulente scoprisse che si avevano in gestione più account pubblicitari e più pagine, suggeriva di fatto la creazione del grey account, andando anche a crearlo di sua mano. Questo è stato il nostro caso. Quattro anni fa, desiderosi di capire se Facebook avrebbe potuto supportarci nella creazione di una strategia di comunicazione attraverso le ads, abbiamo intrapreso la strada del vecchio percorso Start to Success, dove abbiamo incrociato il consulente facebook che ci ha fatto aprire il nostro grey account. Già allora la consulente ci disse: finchè dura, lasciando intendere nuovi cambiamenti.
Un trick che molti hanno applicato nella gestione delle pagine aziendali, e che oggi ha creato a molti non pochi problemi, era quello di fingere la creazione di una pagina aziendale con un nuovo account, dicendo a Facebook, nella creazione della stessa, che non si possedeva un profilo.
A questo punto, creato il nuovo profilo associato a quella pagina, era possibile inserirlo in una delle pagine in gestione, andando poi a rimuovere il nostro profilo personale.
Perché fare una cosa simile?
Il grosso neo di Facebook, fin dall’inserimento delle ads, era l’impossibilità di dividere la gestione personale da quella aziendale. I profili Facebook sono nati come qualcosa di estremamente privata.
Oggi non è più così, ma un tempo Facebook, specie per i professionisti, era la piattaforma del cazzeggio, dove mai e poi mai si sarebbero voluti mischiare vita professionale e privata.
Ancora oggi molti web marketer che operano su Facebook hanno account separati per la gestione delle pagine e delle ads. Non entro nel merito della bontà o meno di questa cosa, anche se credo, essendo stata una di quelle che avevano due profili, che fosse più complicato che altro. Torniamo però al nostro grey account.
Cos’è successo ai grey account?
Facebook ha capito l’esigenza di base al grey account e ha cercato, seppur con lentezza, di snellire la gestione della sua piattaforma a livello professionale da quella aziendale. Così come Google fa già da tempo, ha quindi investito nella creazione di un nuovo strumento, in cui far confluire pagine, account pubblicitari, app e tanto altro ancora. E’ nato così Business Manager, un tool che ha visto gli albori nel 2014 ma che, essendosi inserito molto timidamente nella gestione degli account e delle pagine, ha avuto bisogno di una spinta spostanziale con l’inizio del 2015.
Eccoci dunque tornati all’inizio dell’articolo: a febbraio 2015. Arriva un’email di Facebook: devi convertire il tuo grey account in Business Manager, altrimenti lo perdi.
Per un franchising come il nostro è stata una bella botta.
Se hai deciso di investire sul web e su Facebook in particolare, l’introduzione del Business Manager implica una serie di scocciature di gestione che complicano la vita sia al franchisor che ai franchisee.
Perchè è utile Facebook Business Manager?
Business Manager è d’altro canto indispensabile per le agenzie e per la gestione delle attività su pagine e inserzioni. Con l’inserimento di questa piattaforma non è più necessario essere amici degli amministratori di una pagina. Il Business Manager, associando i ruoli, consente di gestire pagine e account pubblicitari in forma personalizzata e separata. Se una pagina ha content manager e ads manager separati, in sostanza, potranno non entrare mai in relazione fra loro. Ciò tutela il brand e l’azienda, oltre che l’agenzia e i diversi professionisti che si interfacciano con l’azienda.
Se sei un’azienda che opera come la nostra, però, non è così. Ti rimando al mio articolo per FriendStrategies che parlava proprio di questo delirio con Business Manager, specie avendo lo store locator attivo.
Dopo febbraio molti sono passati, altri sono scettici. Noi rimaniamo per la seconda frangia, anche se saremo costretti presto a cambiare opinione. Facebook ha anche cercato di rendere più usabile il Business Manager, apportando qualche cambiamento, a fine estate. Di fatto, nessuna novità, solo un’interfaccia esteticamente più gradevole.
Avrò modo di approfondire l’argomento, con una specifica che tratterò insieme a Valentina Vellucci, e che riguarda la mia casistica aziendale personale, al Social Media Strategies di Bologna del 14 e 15 ottobre. Seguimi per saperne di più.